Gestione JIT - Pokayoke Riempire lo spazio per noi non è mai stato un problema; quello che conta però è trovare esattamente ciò che si vuole quando lo si svuota! L’ago nel pagliaio va trovato e prelevato… in pochi secondi! Licci Logistica opera basandosi su concetti fondamentali nella gestione dei magazzini:
La flessibilità Rapporto costruito ad hoc con ogni cliente La ricerca della qualità (in tutti i processi) Perché il livello di servizio è e deve rimanere elevato: cultura, formazione, esperienza nelle mansioni più banali (un castello non si regge su fondamenta di sabbia) Le attività che sembrano più banali costituiscono i mattoni per il raggiungimento della qualità totale Tecniche JIT-pokayoke L’approccio Just In Time – JIT Per quanto riguarda le attività dipendenti dal mercato, l’approccio JIT significa produrre ciò che il cliente richiede in quantità pari al tasso di assorbimento del cliente stesso, consegnare merci finite al momento opportuno per la vendita, soddisfare le attese del cliente in termini di qualità di prodotto; tra le attività dipendenti dal processo produttivo, l’approccio JIT significa produrre nel minimo tempo possibile, impiegando sottogruppi adatti per essere montati al momento opportuno nei prodotti finiti, parti adatte al momento opportuno per essere inserite nei sottogruppi, materiali acquistati adatti per essere trasformati al momento opportuno in parti, riducendo gli scarti e con il massimo utilizzo dell’impianto. I materiali non sono spinti fuori dai magazzini (logica “push”) in base a tecniche basate sulla previsione della domanda (come in MRP), bensì vengono tirati (logica “pull”) da un’effettiva richiesta di un’operazione a valle: in definitiva dal mercato. Producendo “ciò che manca, quanto manca e quando manca” si riducono drasticamente le scorte e i materiali in lavorazione (WIP –Work In Process), si rende più trasparente il sistema produttivo per individuarne colli di bottiglia e inefficienze, si incrementa la qualità del prodotto, si migliorano le prestazioni della manodopera che è più incentivata perché più coinvolta nel raggiungimento degli obiettivi, si abbatte il lead time di produzione, ovvero il tempo di risposta alla richiesta del cliente. Si sviluppa in questo modo un sistema produttivo “market-oriented” in grado di rispondere ai desideri dei clienti e alla dinamicità del mercato. Il JIT mira la miglioramento della capacita di rispondere (in modo economico) al cambiamento del mercato attraverso la costante eliminazione dei vincoli al processo. Nel tentativo di aumentare la velocità del flusso di lavoro emergono i problemi che hanno un impatto sulla qualità, sulla consegna e sul costo dei prodotti. Questi vincoli appaiono sotto forma di spreco (qualsiasi attività che non aggiunge valore al prodotto viene considerata come impiego di risorse in eccesso rispetto al minimo teorico richiesto). Lo spreco può materializzarsi in eccesso di scorte, in tempi di set-up e ispezione, in movimento di materiali o persone, in transazioni o scarti. Per funzionare efficacemente il JIT richiede una valida pianificazione, la partecipazione di tutto il personale e un considerevole tempo di affinamento. L’approccio suddetto ed i relativi criteri base per la gestione della produzione si possono riassumere come segue:
Le conseguenze delle precedenti specifiche sono:
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L’approccio JIT per alcuni aspetti si contrappone radicalmente alla visione tradizionale della gestione del flusso produttivo. In sostanza si possono evidenziare in maniera anche paradossale alcune differenze fondamentali:
L'approccio Poka-Yoke L’approccio poka-yoke (“a prova di sciocco”) consiste nel determinare le condizioni operative affinchè non sia possibile effettuare una manovra o una operazione sbagliata; ad esempio, l’inserimento di un componente in una altro deve essere possibile in un solo modo, così da non dare la possibilità all’operatore di posizionarlo in modo diverso da quello previsto dal corretto montaggio. In altre parole si tratta di tecniche, procedure, dispositivi, sovente progettati dagli operatori stessi, che impediscono di generare complicazioni o errori nelle attività o nelle procedure sostanzialmente ripetitive. Ciò implica suggerimenti sia da parte degli ingegneri che progettano un processo, sia da parte dei dipendenti che effettivamente lavorano nel processo. La responsabilità di raggiungere un processo a zero difetti è nelle mani dei manager. I responsabili aziendali devono creare la cultura e fornire supporto in termini di tempo e risorse. I Responsabili devono altresì riconoscere l’innata esperienza delle persone che svolgono il lavoro e creare il canale attraverso cui queste possano esprimere tale conoscenza. Poka-Yoke è in grado di liberare il tempo e la mente di un dipendente per eseguire attività con più valore aggiunto che non controllare. È uno strumento formidabile per raggiungere lo “zero difetti” ed eliminare le ispezioni di controllo qualità. Semplici esempi di applicazioni poka-yoke: lo smusso del floppy disk e la dimensione dell’imbocco serbatoio impediscono l’esecuzione di manovre errate. Licci Logistica adotta tecniche organizzative poka-yoke per facilitare la tracciabilità dei prodotti all’interno delle sue strutture. La Direzione logistica dell’azienda ha il compito di “tradurre” le istruzioni di prelievo complesse in istruzioni semplici e di facile comprensione per il personale di magazzino. Solo così è possibile mirare all’ azzeramento degli errori nelle fasi di prelievo per il raggiungimento di un eccellente livello di servizio. Ricordate: L’Italia non è il Giappone! Il JIT nel nostro Bel Paese risulta in linea pratica irrealizzabile. Eventi imprevisti come scioperi, proteste, nonché spesso una mancanza di responsabilità di certi soggetti, possono provocare ripercussioni a catena in un sistema organizzato JIT che dovrebbe funzionare alla perfezione e che non può tollerare il blocco di una sua “cellula”. Piccola scorta sempre consigliata altrimenti i costi di fermo macchina/produzione potrebbero vanificare i vantaggi portati da un sistema JIT. Il JIT rimane comunque un ottima filosofia organizzativa a cui ispirarsi.
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